Giovanni Jatta Senior

Giovanni Jatta senior (1767 – 1844)

Nato a Ruvo il 21 ottobre 1767 da Francesco Jatta, oriundo di Conversano, e Lucia Jurilli,

nipote del famoso medico Domenico Cotugno, condusse i suoi studi letterari e filosofici nel seminario di Nola per poi compiere gli studi giuridici a Napoli con Cianciulli, ministro di Giustizia sotto Giuseppe Bonaparte, e fece pratica nello studio del Ricciardi, ministro di Giustizia prima sotto Gioacchino Murat, poi sotto Ferdinando IV nel breve governo costituzionale.
Di fervido ingegno, di soda e vasta cultura, di tenace volontà e non comune rettitudine, di parola facile ed arguta, bramoso di farsi nome, acceso di zelo civile, fu ben presto investito da quel soffio innovatore che, caldo di liberalismo, agitava lo spirito critico e polemico della irrequieta Europa del XVIII secolo. A tal proposito non si può tacere dell’importanza storica che ebbe il suo giudizio a favore dell’Università del suo Paese natio e contro il feudatario di Ruvo, il Conte Ettore Carafa, Duca di Andria. Tale causa ebbe inizio nel 1797 dopo tre anni di ricerche e durò quasi un decennio a causa della difficoltà e della vastità della materia, dall’asprezza dei tempi (egli partecipò, sia pure nel tentativo di raffreddare le tensioni in atto, ai moti rivoluzionari del 1799, tanto che fu condannato all’esilio) e dalla potenza ed influenza della famiglia contro cui era rivolto. Giudizio, questo, che non va sottovalutato, almeno per quei tempi, per l’aspirazione a disgregare il feudo, a far cessare l’usurpazione di terre demaniali, a dare respiro alla miseria del Comune e alla lotta dei contadini, a una sorta di politica agraria più redditizia, trasformando il pascolo e il terreno a grano in coltivazioni arboree.
Entrò in magistratura dove fu investito della carica di R. Procuratore di prima istanza nel 1809, nel1812 di quella di R. Procuratore Generale sostituto alla Corte di Appello di Napoli ed anche della carica di R. Procuratore Generale presso il Consiglio delle Prede Marittime. Fu licenziato da tali incombenze nel 1821 in seguito all’allontanamento dei migliori magistrati dalle cariche istituzionali e, per reazione al successivo decadimento della magistratura stessa e della professione forense, si ritirò a vita privata a Napoli, dove si dedicò prima alla consulenza legale, poi allo studio dei classici greci e latini.
Scrisse il “Cenno storico sull’antichissima città di Ruvo nella Peucezia”, suo testamento morale, pubblicato nel febbraio del 1844, opera che, nella prima parte, è dedicata alle origini e al periodo più florido della città di Ruvo, centro ricchissimo per attività artistica nella realtà delle colonie della Magna Grecia.
A cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, infatti, Giovanni Jatta Senior fu portato a partecipare all’entusiasmo che suscitavano gli scavi di Ercolano e di Pompei e l’intenso fervore di ricerche che si svolgevano sia in Grecia che in Italia, dove Napoli era centro primario e privilegiato. La peculiare circostanza che la sua città natale fosse uno degli antichi centri di attività dei ceramisti e una ricchissima necropoli, dunque, accese in lui, a partire dal 1809, la passione del collezionista, cosicché cominciò a muoversi con perizia nella corsa affannosa all’accaparramento dei pezzi migliori, scegliendoli in base alla finezza del disegno, la bellezza dello stile e la rappresentazione mitica. Dopo aver così formato un nucleo consistente di reperti archeologici comprando sul mercato antiquario di Napoli, dapprima partecipò, insieme al fratello Giulio, a società per scavare costituitesi in Ruvo, poi promosse scavi nei fondi di proprietà di famiglia, demandando il compito di ricomporre le parti mancanti delle singole opere al suo restauratore di fiducia, don Aniello Sbani.
Morì a Ruvo il 9 dicembre 1844, senza vedere la sua collezione, unita a quella del fratello Giulio, finalmente riordinata nel nuovo palazzo di famiglia; cosa definitivamente realizzata dal nipote Giovanni Jatta Junior.

Notizie tratte dalla Ristampa del “Cenno storico sull’antichissima città di Ruvo nella Peucezia” di Giovanni Jatta Senior, con Presentazione di P. Testini e Prefazione di Michele Jatta, a curadella Associazione Turistica Pro Loco di Ruvo di Puglia, 1972.